In Italia la logistica integrata è cresciuta a livello di numeri e fatturato globale negli ultimi anni fino a rappresentare con quasi 100 mila imprese, 1,5 milioni di addetti e 85 miliardi di euro di fatturato nel 2019, il 9% del PIL nazionale. La pressione della committenza e della concorrenza sempre più alla ricerca di minori tempi di consegna con il mantenimento tuttavia di elevati standard qualitativi e di una continua riduzione dei costi unitari, sta creando una situazione di crisi in termini di marginalità e di sostenibilità d’impresa.
L’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19 ha esasperato ancora di più queste criticità rendendo evidente l’esigenza di affrontare il mercato in maniera più strutturata (dimensioni organizzative) e focalizzata (specializzazione).
In questo periodo la galassia delle imprese operanti nel settore logistico a vario titolo soffre delle medesime difficoltà sperimentate da quasi tutti gli altri ambiti: contrazione della domanda, carenza di liquidità, difficoltà di accesso al credito, complessa organizzazione del lavoro anche per le regole di distanziamento sociale in vigore. Il crollo della produzione industriale causato dalla riduzione dei consumi finali e soprattutto dal crollo delle esportazioni che avevano sinora sostenuto parti dell’Italia in una seppur debole ripresa, ha avuto effetti dirompenti sui flussi di trasporto merci. Sono trecentomila in Italia i posti di lavoro a rischio nel settore della logistica. Spiega Confetra, la confederazione che raduna le imprese del settore: «Le stime si basano su un calo medio del 20% di volumi e fatturati delle aziende, ma ad aprile abbiamo toccato addirittura il -40% rispetto all’anno scorso. Significa che perderemo 90 milioni di tonnellate di merci trasportate e quasi 17 miliardi di euro di fatturato».
A costi fissi immutati per le aziende (costo del lavoro, gestione delle flotte di vettori, affitto e gestione dei magazzini, software, oneri amministrativi, crediti insoluti) corrispondono riduzioni dei volumi fino al 70%, a seconda dei segmenti merceologici. Il calo ovviamente non è omogeneo per tutta la filiera ma ci sono differenze significative: si registra il 20-25% nei porti, il 60% nel cargo aereo, il 30% nel ferroviario, il 40% nelle spedizioni e oltre il 50% nell’autotrasporto. Nello specifico l’attività corrieristica e di consegna dell’ultimo miglio da metà marzo ha subito contrazioni fino a picchi del -70% nonostante una forte crescita dell’e-commerce soprattutto B2C.
Le aziende della logistica hanno dovuto inoltre tenere aperto sopportando elevati costi fissi per il personale, i mezzi, i magazzini e ponendo inoltre massima attenzione sui temi della sicurezza e della sostenibilità, in molti altri settori invece il crollo è stato compensato parzialmente dalla chiusura delle strutture (come ad esempio per il commercio al dettaglio o gli alberghi).
Alla luce di questi dati nel 2020 si stima una contrazione degli scambi tra Italia e resto del mondo di 149,1 miliardi di Euro (-18%) così ripartiti: beni di consumo (-80,6 mld di euro), beni industriali (-32,4 mld di euro) e beni consumo/industriali (-36,1 mld di euro).
In un clima così incerto e difficile è fondamentale individuare nuove opportunità di sviluppo che vadano oltre l’ordinario, seguendo un trend che porta verso l’aggregazione (collaborazioni, reti di consorzi, alleanze, M&A). Già dagli ultimi anni il comparto è al centro di operazioni di Merger and Acquisitions sia per entrare in possesso di tecnologie, di competenze e di nuove risorse sinergiche e complementari, sia come modalità per crescere più rapidamente e occupare spazi di mercato potendo contare su maggiori economie di scala; tra il 2015 e il 2019 sono state siglati 76 deal che hanno coinvolto fornitori di servizi di logistica internazionale (41%) e nazionale (59%), con oltre 500 milioni di fatturato complessivo delle aziende acquisite nel corso dell’anno.
Questo è quanto rivela la ricerca dell’Osservatorio Contract Logistics “Gino Marchet” della School of Management del Politecnico di Milano presentata in occasione del convegno “Tecnologia, organizzazione e competenze: la svolta per una logistica 4.0”.
ZETA VALUE grazie all’esperienza, competenza e relazioni distintive consolidate, supporta le imprese e gli operatori di settore in termini di: continuità, sviluppo, evoluzione e valorizzazione. Tutto questo sia su base ordinaria (acquisizione di nuovi clienti, nuovi mercati, nuove partnership, business transformation) che straordinaria (passaggio generazionale, aggregazioni, internazionalizzazione).
ZETA VALUE è in grado di ricoprire a seconda delle circostanze e delle opportunità ruoli manageriali, consulenziali o imprenditoriali concentrando il proprio operato su due leve strategiche di creazione di valore:
- dimensione organizzativa in termini di fatturato e numero di dipendenti ma anche di patrimonializzazione, solidità e specializzazione (merceologica, geografica e di servizio);
- focalizzazione (individuazione delle nicchie di mercato a più alto valore aggiunto).
Per qualsiasi chiarimento sulla logistica integrata non esitate quindi a prendere contatto con la nostra realtà. Saremo lieti di rispondere a ogni Vostro quesito in merito.
L’unione fa la forza anche in logistica integrata